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Step 1 osservazione binomio comunicazione/organizzazione: organigramma aziendale e relazionale!

Osservando il binomio organizzazione e comunicazione si può facilmente riscontrare come il secondo termine sta sempre di più assumendo un ruolo e uno spazio fondamentale nell’evoluzione e nella definizione dell’organizzazione stessa.

Ogni professionista, azienda e team di lavoro, quindi, deve poter capire il suo livello di rendimento sia in ambito “comunicazione”, sia in ambito “organizzazione“!

Come? Grazie ad un colloquio, strutturato dopo anni di esperienza, da fare con la “parte pensante” della azienda o con il professionista e capire insieme come mettere a “sistema” l’organigramma aziendale” con “l’organigramma relazionale”

step 2 definizione della grande direzione! giornata why day

Trovare il proprio “perché” è una sfida per tutti e può fare davvero la differenza tra noi e gli altri qualunque sia il nostro lavoro.
Occorre porsi l’obiettivo di fare un lavoro che abbia dentro un nostro ideale, i nostri valori, quello in cui crediamo profondamente e che ci fa venire voglia di fare qualcosa che sia utile, che abbia un valore per noi stessi e per gli altri, che ci faccia sentire motivati e realizzati. ognuno di noi ha un suo perché, occorre trovarlo.
Costruire un obiettivo che sia sostenuto da valori e linee guida del professionista e/o del team di lavoro. Questo permette di poter definire al meglio ruoli e compiti nel binomio organizzazione/comunicazione

Step 3 definizione del circuito STAR2

Una volta definiti gli step 1 e 2 possiamo definire, con incontri mirati e calibrati il circuito Strategia Tattica Azioni Risultato e Ripetizione del risultato.

Tutte queste operazioni saranno fatte con il metodo S.O.S.
L’acronimo s.o.s. sta per S-comporre, O-sservare e S-ostituire:

1. S-componi una tua esperienza;
2. O-sservala nelle sue parti e non nella sua totalità;
3. S-ostituisci solo quello che non ha funzionato. Non gettare tutto!

Oggi c’è spesso l’esigenza di avere a propria disposizione pacchetti pronti e semplificati, ridotti all’essenziale e di applicazione immediata. È un po’ come avere già pronte le tessere di un mosaico, per poi decidere la figura da comporre. Nel suo nome il mio metodo s.o.s. ricorda senza dubbio la sequenza di tre lettere utilizzata per descrivere il segnale universale di soccorso (“Save our souls”). Questo mio metodo mira a offrire sia al professionista sia alle aziende delle procedure e dei protocolli di coaching che permettano uno “spacchettamento” dei processi di lavoro e/o di approccio alla soluzione dei problemi.